Trash Society

20 gennaio 2011 alle 10:56 | Pubblicato su Attualità | Lascia un commento

Dopo la caduta della prima repubblica, tutti quanti abbiamo immaginato di dover affrontare gli anni a venire sotto un’altra prospettiva politica. La voglia di sovvertire il binomio che politica era uguale a corruzione aveva contagiato un po’ tutti: destra, sinistra, centro. Un forte senso di legalità e moralità aveva pervaso le nostre coscienze e ridato la speranza di poter vivere in una società democratica, legalitaria e moralizzatrice. Invece dove e come viviamo oggi?

Senz’altro , in una società senza ideali, trasformata in un  puttanaio stratificato in tutti i settori, visibile a tutti i livelli, dai mass-media alla politica. Viviamo in una società dove non c’è spazio per le emozioni collettive; priva di valori e piena di opportunismi e trasformismi.

Viviamo in una società che ha perso ogni dignità, il proprio codice deontologico; spietata contro le fasce più deboli. Ed essendo tali, quindi,  ricattabili.

Siamo sempre pronti a riempirci gli occhi di lacrime per l’ennesimo soldato caduto in Afghanistan, ma abbiamo perso il valore della misericordia, della solidarietà. Se incrociamo un uomo disteso per terra, lo scavalchiamo con indifferenza, come se, oltre il nostro mondo, nulla può riguardarci.

Stiamo vivendo in un puttanaio e forse chi fino a questo memento ha dormito si è risvegliato e riflette.

Viviamo  in una società senza grandezza, che ha perso la sua virilità, dove gli obiettivi primari sono: l’acquisto di un SUV,dell’ l’ultimo telefonino supertecnologico, del Notebook ultrapiatto,  del’I-Pod, l-Pad, I-Phone 1,2,3,4; oggetti  da esibire come trofei e che ci fanno salire i gradini della scala gerarchica della società che “conta”, quella dell’apparire rispetto all’essere. Viviamo in una mediocrità quotidiana fatta di codici, password, parole chiave, Pin,cin,puk,enter, logout.

Non riusciamo più a trasmettere e a ricevere emozioni,  a scrivere una lettera utilizzando un foglio e una penna, comunichiamo attraverso le mail, gli sms, gli  mms, le chat. Si sono persi i veri valori dell’amicizia, quella fatta di rapporti umani e non virtuali.

Persino i nostri figli hanno subito una mutazione genetica: Si rintanano nella loro stanzetta per intere giornate davanti alla Tv o al PC, alla Playstation, all’Xbox. Dove sono finite le partite di “pallone” che duravano fino a tarda sera?

Proviamo invidia e non sdegno nei confronti di chi, può permettersi di affittare un’intera palazzina e “parcheggiarvi” le proprie puttane, anche minorenni.  Cortigiane di palazzo che accorrono quando il Re chiama. Pronte a tutto pur di fare carriera!

E tutto passa per “normale”.

Il virus dell’indifferenza si è propagato come una metastasi nella nostra società  e l’antidoto dell’indignazione non riesce a guarci da questo letame sociale.

E come non puntare il dito sulla TV trash, fomentartrice di questa deriva sociale che ha agito e agisce sulla psiche dell’immaginario collettivo; soprattutto sui giovani che la prendono a modello. Dalla trasmissione “Drive in”, pioniera della Tv spazzatura, al “Grande fratello”, dalle isole dei famosi, ad Amici, ai gabibbi, alle veline, ai buffoni , alle troie di Stato, ai “Minchiolini” di turno.

Viviamo in una società dove tutto è virtuale e falso, che trasuda pornografia a tutti i livelli. Proprio per questo, viviamo in un bordello a cielo aperto.

Come trarre in salvo noi e le generazioni future da tutto questo?

 

Pinuccio Montedoro

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