La bellissima Laura

17 novembre 2007 alle 09:56 | Pubblicato su Cinema | 5 commenti

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Laura Chiatti è una bellissima ed emergente attrice italiana, nata a Castiglion del Lago, Perugia, 25 anni fa. Inevitabilmente destinata a essere notata più per il suo fascino che per il suo talento, sta muovendo i primi passi nel cinema italiano. Figlia di un metalmeccanico e della proprietaria di un negozio di abbigliamento, Laura Chiatti è cresciuta come tutte le normali ragazze di casa e provincia. Ha iniziato a studiare canto all’età di 11 anni, mentre all’età di 14 partecipa a un concorso regionale per talenti nella categoria cantanti, ma la sua avvenenza e il suo fascino non passano inosservati agli occhi dei giurati che decidono di premiarla non per le sue corde vocali, ma per il suo aspetto fisico, così alla fine vince il concorso nella sezione sbagliata e viene incoronata Miss Teenager Europa. La sua passione resta comunque la musica, infatti Laura incide due dischi in inglese che però non avranno successo. Nel 1997, recita con il cantante italiano più desiderato dell’epoca, Nek, nel teen-movie Laura non c’è. Due anni più tardi, inizia la collaborazione con il regista Mariano Laurenti che la inserirà nel film Pazzo d’amore, accanto a Marisa Merlini, cui seguirà anche Vacanze sulla neve. Comincia la sua gavetta di attrice che si consumerà soprattutto nel piccolo schermo, nelle tante fiction televisive, nelle soap opere e nelle miniserie italiane. Partecipa a Un Posto al sole e nel 2001 è scelta per la serie tv Compagni di scuola, accanto a quelle che saranno le nuove leve e i nuovi freschi volti del cinema italiano: Riccardo Scamarcio, Brando De Sica e Cristina Capotondi. Lo stesso anno, si fidanza con Luca Grilli, giocatore della Cagliese.
Ma nella lista scorrono anche: il film tv Padri (2002); la miniserie che doveva mettere in luce le buone qualità di attrice di Martina Colombari, Diritto di difesa (2004); il fortunatissimo Don Matteo (2004) con Terence Hill, e poi Carabinieri e Incantesimo. È presente anche in alcuni spot, infatti, la si riconosce nei celebri sketch per la Lavazza accanto a Paolo Bonolis, Luca Laurenti e il “San Pietro” Riccardo Garrone.
Nel 2005, torna al cinema con Mai + come prima di Giacomo Campiotti, nel ruolo di Giulia, una ragazza che, finita la maturità, parte per un’avventurosa vacanza in montagna con i suoi amici. E lo stesso anno, piroetta col ballerino televisivo che fa impazzire le adolescenti italiane del Duemila, Kledi Kadiu, nella pessima pellicola Passo a due di Andrea Barzini. L’anno seguente è l’anno del grande salto: dai film per teenagers a quelli impegnati. Scelta da Paolo Sorrentino per L’amico di famiglia, reciterà, accanto a Giacomo Rizzo e Fabrizio Bentivoglio, nel ruolo di Rosalba, una ragazza che si deve sposare e che, per aiutare il padre indebitato con un usuraio, decide di fare un ultimo sacrificio (nel film si lascia andare anche al suo primo nudo integrale). Ed è reclutata perfino da Francesca Comencini per A casa nostra, accanto a Luca Argentero, Luca Zingaretti e Valeria Golino, nel ruolo di una modella cocainomane. Queste due prove, cambieranno il corso della sua carriera per sempre. Non più notata per la fresca bellezza, ma anche per la bravura nell’interpretazione. Notevole l’ultima interpretazione nella miniserie dedicata alla storia del compianto Rino Gaetano “Il cielo è sempre più blu”.

 

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Il “MULO” azzoppato

13 novembre 2007 alle 18:32 | Pubblicato su Attualità | 1 commento

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Quanti di voi a casa utilizzano i  programmi “pear to pear“? Risposta: tutti o quasi. Saremmo bugiardi se dicessimo di non farne uso. Sappiate, comunque, nel caso i vostri preferiti siano quelli basati sui server eDonkey , come eMule, che il consiglio degli addetti ai lavori è di non scaricare illegalmente da questi programmi.  Infatti è notizia di questi giorni che da qualche settimana i server collegati al “mulo” si sono ridotti al lumicino. Se ne contano  circa 38 e quasi tutti, se non tutti, monitorati dagli organi di controllo! (fino a pochi giorni fa ce n’erano centinaia, poi c’è stato il “fuggi fuggi” generale). Questa settimana partirebbero i primi accertamenti della GDF in tutta Italia, oltre alle 55 mila lettere di diffida già spedite! Le riviste specializzate, per prassi, consigliano vivamente di usare i programmi “P2P” solo per scaricare “file” non coperti dal copyright. Che tradotto significa “non potete scaricare nulla o quasi”. E’ strano comunque constatare che a volte sono le riviste stesse a tessere le lodi di questo oppure di quel programma come se fossero all’oscuro della finalità illegale che ne fanno la stragrande maggioranza degli utenti. Comunque tornando al nocciolo della questione, sembrerebbe che il motivo scatenante di siffatta orda di controlli non sia dovuto alle lamentele delle  major disco-cinematografiche, costantemente sul piede di guerra contro la pirateria informatica; piuttosto alla preoccupante crisi delle aziende europee produttrici di software. Molte di queste, trovandosi in difficoltà economiche per il calo delle vendite, sono state costrette a tagliare il personale. Solo in Europa, nel settore, si conta una perdita di circa 25.000 posti di lavoro! Che dire: il mio personale consiglio, credo condiviso da molti di voi,( il mio consiglio condiviso non è coperto da copyryght) è quello di servirsi legalmente dei programmi “pear to pear”, andando alla ricerca di prodotti  che siano “freeware”, cioè distribuiti in modo del tutto gratuito, ignorando i software  coperti dai diritti d’autore. Buon downlad a tutti

Ciao Enzo!

8 novembre 2007 alle 19:45 | Pubblicato su Attualità | 1 commento

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Dopo Indro Montanelli un altro maestro del giornalismo italiano se ne va. All’età di 87 anni si è spento in un letto di ospedale Enzo Biagi, giornalista, scrittore ed anche ex partigiano. Uno dei più grandi giornalisti italiani, se non il più grande. Da tempo era ammalato di cuore e negli ultimi mesi le sue condizioni di salute si erano aggravate. Una vita spesa per raccontare l’Italia e gli italiani, con umiltà, sensibilità, senza clamori. Egli stesso veniva da una famiglia non ambiente. Sin da giovane dimostrò la sua vocazione incline al giornalismo, tant’è che all’età di 21 anni entrò a lavorare nel “Resto del carlino” senza per questo abbandonare gli studi universitari. Oltre che direttore di varie testate giornalistiche, fu anche autore e conduttore di numerose trasmissioni televisive, tra le quali “Il fatto”, l’ultima di una lunga serie, che sancì nel 2002 la sua epurazione dalla Rai ormai in mano all’allora neo presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Non so quanti di voi, adepti del cavaliere e non, hanno ascoltato l’intervista, subito dopo la notizia della morte del giornalista, nella quale il cavaliere asseriva: “io non ho cacciato Enzo Biagi dalla Rai”;”…non ho cacciato nessuno”;”…una grande perdita per il giornalismo italiano” Ora, che Berlusconi fosse un bugiardo professionista lo pensano in molti, ma che fosse anche ipocrita nel parlare in questo modo di una persona che detestava e soprattutto che non c’è più, è veramente troppo! Per i poco informati e per quelli che chiudono gli occhi davanti all’evidenza dei fatti, è bene rammentare cosa disse dopo pochi mesi dal suo insediamento alla presidenza del consiglio, in quello che ormai è ricordato da tutti come “l’editto Bulgaro” del 18 aprile 2002. In quell’occasione, Berlusconi, che era in visita ufficiale in Bulgaria, sentenziò l’epurazione di Daniele Luttazzi, Michele Santoro ed Enzo Biagi dalla televisione pubblica, perchè i loro programmi erano “….troppo faziosi in una TV di stato che invece dovrebbe essere imparziale”. In realtà si stavano già facendo le prove generali per insediare ai vertici di Saxa Rubra i fedelissimi del regime; dopodicché Silvio Berlusconi si ritrovò con le due maggiori emittenti nazionali dalla sua parte: controllava di fatto la Rai e allo stesso tempo continuava ad essere proprietario di Mediaset. Aveva così ottenuta la “sua” imparzialità. Nessuno, da quel momento in poi, avrebbe più osato parlare delle sue vicende personali. Insomma, un tipico comportamento stile dittatura sudamericana alla Pinochet. Enzo Biagi, a caldo, dopo l’editto commentò: “Vorrei sapere quale reato ho commesso: stupro, assassinio, rapina?”. La trasmissione “Il fatto”, dopo la pausa estiva, non sarebbe più andata in onda. Pertanto Berlusconi ha perso una buona occasione per potersene stare zitto e rispettare la memoria di un grandissimo uomo. Personalmente di Enzo Biagi mi è rimasta impressa nella mente un’apparizione in TV di tanti anni fa, credo fosse la fine degli anni 70, inizi anni 80. Io ero poco più che adolescente quando in TV mandarono in onda un’intervista fatta a Stefano Delle Chiaie, personaggio di spicco del terrorismo nero di quegli anni, all’epoca latinante, se non ricordo male, in un non meglio precisato paese sudamericano che gli garantiva protezione. Rimasi colpito e ammirato da tanto coraggio, poichè Biagi, per poter raggiungere il luogo dell’appuntamento fu incappucciato e portato nel covo di Delle Chiaie, mettendo così a repentaglio la propria vita. Ogni volta che lo vedevo in video pensavo a quell’intervista, a quel coraggio, a quella professionalità, a quanti giornalisti in Italia avrebbero fatto lo stesso. Concludo questo post, con l’augurio che Biagi ora possa incontrare in Paradiso Montanelli per firmare insieme pagine epiche di un modo di intendere il giornalismo che è morto insieme a loro. Ciao Enzo!

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