SI PREGA DI PARLAR D’ALTRO

18 settembre 2007 alle 21:06 | Pubblicato su Attualità | Lascia un commento

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  • di Marco Travaglio per l’Unità 

  • Da tre giorni, per esorcizzare il terrificante successo del V-Day parlando d’altro, la gran parte dei politici e dei giornali e tg al seguito si esercita intorno all’«attacco a Marco Biagi». Il primo a parlarne è stato Libero Mancuso, salvo poi rettificare: non gli è piaciuto un video sulla cosiddetta «legge Biagi» (scritta da Maroni, intestata da Berlusconi al giuslavorista dopo il suo assassinio, duramente contestata dal programma dell’Unione e da un libro di Grillo elogiato dal Quirinale). Ma le agenzie di stampa hanno continuato a ritmare le polemiche sugli «attacchi» o «insulti» o «offese a Biagi», anche se i loro inviati erano sul posto e potevano testimoniare che in 10 ore di V-Day nessuno ha mai citato «Marco Biagi» (il video, disponibile sul sito di Repubblica, parla della legge). Così la balla, rilanciata dall’«informazione» che dovrebbe stopparla, sèguita a rimbalzare di qua e di là. Immortale la faccia schifata di Francesco Giorgino mentre dice quattro parole di circostanza al Tg1 sull’iniziativa venturatamente riuscita, ansioso di passare al più presto alle cose serie, tipo festa dell’Udeur a Telese o forum di Cernobbio. Strepitoso Andrea Romano che ha trovato casa all’Einaudi di Berlusconi: sulla Stampa cita le solite «accuse a Biagi» e conclude che in un paese normale il V-Day «verrebbe recensito nelle pagine dello spettacolo» (infatti La Stampa ci apre la prima pagina). Memorabile il commento di Casini, per sua fortuna lontanissimo da piazza Maggiore: «Il V-Day è una cosa di cui vergognarsi: hanno attaccato Biagi, che andrebbe santificato». Ora, a parte il fatto che lui è uso santificare Dell’Utri, Andreotti e Cuffaro, in un paese serio qualcuno gli chiederebbe: scusi, Piercasinando, ci vuole gentilmente spiegare chi, quando e dove ha attaccato Biagi e, se non ce lo spiega vuole gentilmente scusarsi e vergognarsi lei? La leggenda metropolitana degli attacchi a Biagi ricorda quelle che han colpito altri due prìncipi della satira: Sabina Guzzanti e Daniele Luttazzi. Nel 2003, quando la Rai censura «Raiot», qualcuno tira fuori che Sabina ha attaccato la «razza ebraica» e un’antisemita non può lavorare in tv. Ma è vero l’opposto: Sabina ha detto che dire «razza ebraica» è antisemitismo, criticare Israele no. Una frase anti-antisemita. Ma la montatura serve a giustificare la censura parlando d’altro. Dieci giorni dopo l’Ansa informa (si fa per dire): «Pubblico imbarazzato al teatro Modena di Genova, dove Daniele Luttazzi, in veste di autore, ha messo in scena i suoi “Dialoghi platonici”: sotto accusa una scena in cui Andreotti, davanti al cadavere di Moro nella tristemente celebre Renault4, preso da eccitazione, lo denuda e lo sodomizza». Altra agenzia: «Luttazzi, sul palco, travestito da Andreotti fa atti osceni col cadavere di Moro». Quasi tutti i giornali riprendono la «notizia» senza verificarla. Il direttore del Tg2 tuona con un editoriale ad hoc: «La scena è una schifezza». Seguono fiumi di dichiarazioni di politici indignati, Bondi e Mastella in testa: altro che epurato, questo Luttazzi che sodomizza cadaveri sul palco non deve tornare mai più in tv. Piccolo particolare: né al teatro Modena né altrove, né Luttazzi né altri hanno mai sodomizzato nessuno, vivente né cadavere. La notizia è inventata di sana pianta. Stesso copione per Grillo: il 9 luglio, sul suo blog, riporta una falsa prima pagina dell’edizione bolognese del Corriere, fabbricata da chissà chi e circolante a Bologna, che lo ritrae in manette tra due carabinieri con un finto commento della vedova Calabresi. Grillo chiarisce che è un falso e rassicura i parenti di essere ancora a piede libero. Il 15 agosto, sulla prima pagina del Corriere, Pietro Ichino imputa a Grillo il falso d’autore e lo tratta come un mezzo terrorista: «Nel suo sito egli si è permesso di dileggiare Biagi, insieme a un’altra vittima del terrorismo, con una “versione satirica” del Corriere contenente il trafiletto che segue. Titolo: “Biagi come mio marito Calabresi: un martire”; testo: “Gemma Capra non ha dubbi: Bisogna smettere di insultare i servitori dello Stato. Altrimenti il rischio è che si ripeta quanto accaduto a suo marito Luigi Calabresi, ucciso solo per aver fatto prendere una boccata d’aria a Pinelli, o a Biagi, ammazzato solo per aver aiutato gl’imprenditori a sfruttare meglio i lavoratori”». Funziona così: uno fabbrica un falso su Grillo, Grillo lo smentisce e il Corriere lo attribuisce a Grillo. Sempre per parlar d’altro, s’intende.  

Italgest Salento d’amare “Pigliatutto”

15 settembre 2007 alle 10:07 | Pubblicato su Sport | Lascia un commento

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In un palazzetto che ha visto affluire da Casarano numerosi tifosi della Italgest Salento d’amare ( io c’ero con tutta la famiglia) la squadra del patron Ivan De Masi ha conquistato contro il solito Bologna anche la supercoppa italiana di Pallamano. Per la squadra che si allena agli ordine di Mister Barrios è stata un ‘annata eccezionale: la conquista della coppa Italia prima, lo storico “primo” scudetto ( il primo di una lunga serie!) e ieri anche la Supercoppa di lega Italiana. Non male come inizio, anche se la ciliegina sulla torta sarebbe stata la partecipazione alla Champion’s league. Pazienza, i ragazzi ce l’hanno messa tutta e allo staff dirigenziale e tecnico faccio il mio personale “in bocca al lupo” per la prossima stagione agonistica che ci vedrà senz’altro protagonisti su tutti i campi, orgogliosi di portare in giro per l’Italia i colori della Casarano sportiva, grazie soprattutto alla famiglia De Masi. Uno dei mattatori della serata è stato in neo acquisto sloveno Rok Ivancic che ha messo a segno 8 reti insieme all’altro nuovo arrivato Grinishin. Grande partita in difesa anche per “Beppe” Lovecchio, mentre per il giovanissimo Radovcic (9 reti all’attivo!) bisogna dire che non è più una promessa della pallamano internazionale ma ormai una realtà. Un saluto particolare, oltre che al capitanoTarafino, anche a  Lisicic per una pronta guarigione ( la squadra ha bisogno della sua esperienza) ed anche  a “Lubo” Kovacevic, con la speranza che torni presto “Lubo mano di pietra”. Nel Bologna si è distinto il fortissimo centrale Raupenas, autore di 7 centri.

I tabellini:

Italgest Salento d’amare Vs Bologna UTD 33 – 27 

Italgest Salento d’amare:

 Fovio, Scarpa, Buffa, Modrusan, Kovacevic 1, Lovecchio 2, Torbica 2, Baroni, Ivancic 8, Grinishin 8, Radovcic 9, Tarafino, Kammerer 3, De Nuzzo. All. Barrios

Bologna UTD:

Montalto, Di Leo, Maione 4, Majnov 4, Lumello 4, Pettinari, Raupenas 7, Sirotic, Sampaolo, Zaniboni 2, Stefan 1, Carrara 1, Ceso, Montalto 6. All. Tedesco 

La cultura dell’inganno

12 settembre 2007 alle 17:01 | Pubblicato su Attualità | 2 commenti

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Gli scandali che hanno colpito gli atenei di alcune città italiane, tra le quali il nostro capoluogo Bari, per le gravi irregolarità riscontrate agli esami di ammissione alle facoltà di Odontoiatria e Medicina ci riconducono, o meglio, ci fanno sprofondare  drammaticamente in una situazione che credevamo fosse ormai storia del passato. In Italia i concorsi continuano ad essere truccati e non ci sono controlli che tengano; a maggior ragione quando chi deve controllare, meschinamente fa parte del “gioco”. Ancor più grave è l’aspetto sociologico del fenomeno: ragazzi, futuri professionisti, che all’età di 18/19 anni, in grande stile, iniziano a prendere confidenza con la cultura dell’inganno, spinti da genitori senza scrupoli a violare le regole del sistema ed infrangere la legge, a scivolare nel baratro dell’illegalità. Tutto questo per poter aspirare ad un posto in facoltà, per poter diventare un domani dottore in medicina, costi quel che costi. Poi, se papà è già un medico affermato, allora tutto è più facile, tutto è più semplice: laurea assicurata e posto garantito. Master in America, come minimo, sempre con i “piccioli”di papà e carriera spianata. Poi perché no!, la partecipazione ad un concorso indetto “ad hoc”, assolutamente “regolare”,nello stesso ospedale dove lavora papà o mamma, oppure lo zio, anche se si tratta di pura coincidenza e null’altro, per iniziare ad esercitare la professione.  Quindi cosa vuoi che siano 8 mila euro per un paio di mesi di preparazione e 30 mila euro per avere la sicurezza matematica di poter entrare in facoltà e che tutto vada a buon fine: Ad occhio e croce, se il babbo ha anche uno studio privato ben avviato, si tratta soltanto di un mese di “sacrificio”. Ma per i figli, si sa, i sacrifici si fanno……Più che la scienza di “Ippocrate” mi sembra una casta di “ipocriti”. A chi credeva che in Italia i concorsi erano diventati una cosa seria dico questa frase in latino:”Nihil sub sole novi”, che vuol dire “nulla di nuovo sotto il sole. Una generazione va, un’altra viene, ma la terra resta sempre la stessa. Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà..

Viva l’Italia!

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