Elezioni politiche 2008: forse non tutti sapevano che………….

17 aprile 2008 alle 16:26 | Pubblicato su Politica | 1 commento

 

Pochi lo sapevano, ma la legge prevede la possibilità di rifiutarsi di votare e metterlo a verbale. Quando si va al seggio e dopo che le schede sono state vidimate, al presidente  si può dichiarare: “mi rifiuto di votare ed in base alle normative vigenti voglio che ciò venga messo a verbale!”. Non tutti sono a conoscenza del fatto che le schede rifiutate sono contate e soprattutto sono valide, contrariamente alle schede nulle o bianche o  quando si decide di astenersi dal voto. Nessun mezzo di informazione ne ha parlato prima delle elezioni. Probabilmente milioni di elettori non hanno votato perché delusi dalla politica di entrambi gli schieramenti in campo, disinformati del fatto che vi era anche un “percorso alternativo” alla protesta. Ma supponiamo per assurdo che le schede di rifiuto arrivino ad un numero spropositato, cosa mai verificatasi nelle elezioni italiane: sicuramente ci sarebbe qualche problema nell’assegnazione dei seggi vuoti. L’astensionismo passivo non incide, in percentuale, nella media dei votanti e, per quanto concerne la legislazione italiana in materia di elezioni politiche, il nostro sistema di attribuzione non prevede nessun quorum di partecipazione da raggiungere. Sicché, se per assurdo nella consultazione elettorale avessero votato solo tre persone, il risultato delle urne sarebbe stato  considerato, a tutti gli effetti, una valida espressione della volontà popolare e si sarebbe proceduto all’attribuzione dei seggi in base allo scrutinio di tre sole schede. Nelle tornate elettorali le schede bianche e nulle, fanno sì percentuale votante, ma sono ripartite, dopo la verifica che ne attesti le caratteristiche di bianche o nulle, in un unico cumulo da ridistribuire nel famoso e tanto criticato premio di maggioranza. Solo il metodo dell’astensione garantisce di essere si percentuale votante, ma consente di non far attribuire il proprio non-voto al partito di maggioranza. Come dicevo prima è, infatti, facoltà dell’elettore recarsi al seggio e una volta fatto vidimare il certificato elettorale, avvalersi del diritto di rifiutare la scheda, assicurandosi di far mettere a verbale tale opzione. E’ possibile inoltre allegare in calce al verbale stesso una breve dichiarazione in cui, facoltativamente, l’elettore esprime le motivazioni del rifiuto. Un motivo plausibile, ad esempio, può essere il seguente:”nessuno degli schieramenti il lizza mi rappresenta”. Pertanto un monito per tutti coloro che con l’astensione, la scheda bianca oppure la scheda nulla (magari resa tale volontariamente), hanno creduto di astenersi nel dare una preferenza. Senza saperlo hanno favorito la coalizione uscita vincitrice dalle urne.

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